





Esistono diversi modi di raccontare un territorio: leggende, tradizioni, storia, cinema, letteratura, immagini e… i ricordi. Di seguito una piccola carrellata di impressioni, sensazioni, giudizi che alcuni artisti famosi hanno dedicato all’isola d’Ischia, la più bella e grande del golfo di Napoli.
Partiamo dalla testimonianza abbastanza recente del pittore e disegnatore Leonardo Cremonini (1925 -2010) che, nel 2006, su invito del gallerista ischitano Massimo Ielasi, tornò volentieri con la memoria al tempo dei suoi soggiorni foriani, nella prima metà degli anni ‘50 del secolo scorso.
Più o meno le stesse sensazioni che avevano provato prima di lui, Eduard Bargheer (1901-1979) e Werner Gilles (1894-1961), due degli "artisti degenerati" messi al bando dal nazismo, costretti a un lungo peregrinare per il Sud Europa alla ricerca di un posto in cui vivere e, soprattutto, di quella particolare luce mediterranea che ritennero entrambi di aver trovato solo a Ischia. Così Bargheer a proposito di Sant’Angelo, primo soggiorno dell’artista tedesco, che in seguito scelse di vivere a Forio:
La stessa luce e la stessa importanza che segnarono W.H. Auden (1907-1973), gigante della letteratura anglosassone del ‘900. Per rendersene conto bisogna leggere le due poesie, così diverse nelle intenzioni e nello spirito, che Auden dedica a dieci anni di distanza l’una dall’altra alla "sua" isola. 
Istanti, frammenti, suggestioni che oggi è più difficile cogliere, perchè nel frattempo la "modernità seriale del turismo" cui faceva riferimento Cremonini ha cambiato in profondità il territorio. Tuttavia ci sono cose che non cambiano. La luce di Ischia è la stessa e ha continuato a ispirare diversi artisti locali che negli anni - come Gino Coppa - sono riusciti a raggiungere una dimensione internazionale. Come pure l’Epomeo, il grosso monte verde verde di cui parla Pasolini, è ancora lì che aspetta di essere scoperto da volitivi turisti amanti delle escursioni a Ischia. Identica anche la melanconia, così ben descritta da Auden, che assale il viaggiatore attento quando va via. Un sentimento che ha sempre avuto una sua dignità letteraria e che però non è prerogativa di tutti i luoghi, ma solo di quelli che possono vantare, come Ischia, una ricchezza paesaggistica e ambientale con pochi eguali al mondo.